B-25H Mitchell

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L'Aeronautica dell'Esercito Americano (USAAF) sviluppò durante la 2^ Guerra Mondiale alcune versioni del bombardiere medio B-25 Mitchell per l'attacco al suolo e per il ruolo antinave da utilizzarsi sul fronte del Pacifico. La prima di queste versioni (B-25G dotata di un cannone M4 da 75 mm) si dimostrò scarsamente efficacie ma nonostante i cattivi risultati la ditta costruttrice North American ebbe un contratto per 1.000 velivoli da attacco denominati B-25H.

Il B-25H (denominazione della fabbrica NA-98) differiva dalla precedente versione G principalmente per il maggiore armamento. Un cannone da 75 mm (T13E1, versione alleggerita dell'M4) fu installata in un tunnel posto nel muso dell'aereo nel quale vennero installate anche quattro mitragliatrici fisse da 12,7 mm al posto delle precedenti due, una coppia di mitragliatrici del medesimo tipo venne invece installata su ciascun lato della carlinga. Completavano l'armamento del velivolo due mitragliatrici disposte ai lati del velivolo, nella zona posteriore, due mitragliatrici poste in una postazione caudale ed altre due poste in una torretta girevole dorsale.

Uno dei cambiamento più controversi rispetto alle precedenti versioni fu l'eliminazione del secondo pilota che consentì un risparmio complessivi di circa 140 kg. Se da una parte il Gen. James Doolittle riteneva inutile la presenza di un secondo pilota, dall'altra altri ufficiali, tra cui il George Kenney, comandante della 5^ Air Force del Pacifico, obbiettarono che la presenza di questo membro dell'equipaggio era essenziale per i voli di lunga durata sul mare. Alla fine il Gen. Arnold ignorò tali obbiezioni e così il secondo pilota venne definitivamente eliminato dal B-25H.

Il B-25C-10 (serial number 42-32372) fu il primo aereo modificato come prototipo del B-25H e per tali fini fu dotato di una muso simile a quello del B-25G con due mitragliatrici ed un cannone M4 dato che il previsto T13E1 non era ancora disponibile. Già in questo aereo la postazione del secondo pilota venne eliminata e sostituita da un piccolo seggiolino per il navigatore. Come previsto dal progetto la torretta dorsale fu spostata verso la prua e venne eliminata la torretta ventrale. Il munizionamento del cannone da 75 mm (21 colpi complessivi) venne alloggiato in quella che era l'originaria postazione del navigatore costringendo quest'ultimo, come detto, a sistemarsi nella cabina di pilotaggio accanto al pilota. L'aereo così convertito era propulso da due motori radiali Wright R-2600-20 raffreddati ad aria e dotati di quattordici cilindri. Due compressori volumetrici provvedevano una compressione normale di 7,06 a 1 ed una massima di 10,06 a 1. L'aereo volò per la prima volta il 15 maggio 1943 nelle mani dei piloti collaudatori della North American Ed Virgin e Gus Pitcairn. Al prototipo seguì il primo esemplare di produzione(serial number 43-4105), equipaggiato ora dei motori R-2600-13, volò per la prima volta il 13 luglio 1943 e venne accettato dall'USAAF il mese successivo.

L'equipaggio era formato da cinque persone: pilota, navigatore/radio operatore/cannoniere/ tecnico di volo/mitragliere dorsale, mitragliere laterale/operatore fotografico e mitragliere di coda.

Durante la produzione vennero effettuate varie modifiche:

Il primo B-25H arrivò alla FEAF (Far East Air Forces) nel febbraio 1944 entrando in servizio con il 498° Squadrone mentre l'ultimo venne consegnato nel luglio dello stesso anno.

Il cannone T13E1 sparava solitamente da un'altitudine 300 metri (quota dell'inizio dell'attacco) fino a 150 metri che segnava la quota di fine attacco. Il sistema di puntamento era costituito dal dispositivo N-6A che era azzerato sulla linea di sparo a 300 metri di distanza. Durante l'attacco il pilota apriva il da una distanza di 600 metri con la possibilità di sparare tre colpi fino a che l'aereo raggiungeva la distanza dal bersaglio di 300 metri dal i sotto della quale l'attacco veniva interrotto dato che si scendeva al di sotto della distanza di azzeramento del cannone.
L'impiego del B-25H dimostrò che anche questa versione non offriva particolari vantaggio rispetto ad una dotata esclusivamente di mitragliatrici dato che a quel punto della guerra non esistevano quasi più bersagli per la distruzione dei quali fosse necessario utilizzare un cannone. Conseguentemente già dall'agosto 1944 sul fronte del Pacifico (unico teatro d'impiego di questi aerei) l'uso del cannone venne abbandonato e da settembre tutti gli aerei vennero trasferiti al 38° Gruppo da bombardamento od inviati ai depositi. Questo gruppo, differentemente dal precedente, accolse favorevolmente il nuovo aereo che consentì la totale dismissione dei precedenti B-25G dei quali era dotato.
Ventiquattro B-25H vennero inviato all'11° squadrone da Bombardamento del 341° Gruppo da bombardamento che li utilizzò in Cina per compiti di interdizione. Questi aerei furono i primi ad essere equipaggiati nel novembre 1944 del nuovo radar telemetrico APG-13A che consentiva un continuo e semplice rilevamento della distanza del bersaglio al fine di facilitare l'uso del cannone. Questa apparecchiatura, manovrata dal navigatore/cannoniere, fu installata sugli esemplari 43-4584, 4071, 4924, 4989 e 4601.
In Cina l'aereo venne consegnato anche al 341° Gruppo da bombardamento che utilizzò alcuni di essi fino alla fine della guerra. Analogamente il 1° Comando Aereo assegnato a Burma ricevette questa variante del bombardiere.