Memorie del
10° Battaglione Carri "M.O. Bruno" - PAG. 1
Queste immagini state inviate da un carrista che a cavallo tra
il 1982 ed il 1983 fece parte della 4^ Compagnia del 10° Battaglione Carri "M.O.
Bruno", inquadrato nella 132^ Brig. Cor. "Manin". Il reparto era allora di
stanza presso la famosa caserma "Salvatore Zappalà" confinante con l'aeroporto
militare americano di Aviano. La caserma, restituita dall'Esercito all'Aeronautica
Militare Italiana nel 1996, è ora passata in gestione agli americani che sul suo sedime
hanno iniziato ad erigere il complesso noto come "Aviano 2000". Ciò comporterà
il totale smantellamento delle strutture esistenti e la loro sostituzione con edifici più
moderni.
Il nostro collaboratore ha voluto inviare le splendide immagini
degli M60A1 in servizio nel Battaglione per onorare la memoria del Reparto e di tutti
coloro che in esso prestarono servizio.
Nel ringraziare sentitamente il nostro amico per la sua generosa
collaborazione, apro subito la serie d'immagini con questa bellissima immagine che vede
ritratti tutti gli ufficiali, i sottufficiali ed i graduati di truppa della 4^ Compagnia.
Essa è simbolo del legame di reciproco rispetto ed amicizia instauratosi tra uomini che
ebbero la possibilità di essere Carristi in quel piccolo reparto
In piedi da sinistra: Serg. Sacco Franco, S.Ten. Giuliani Sandro, Ten.
Laviola Raffaele, S.Ten. Pomponio Angelo, Cap. Petrei Marco (Comandante la IV Cp.), C.M.
Ciarpella Sergio; accosciati da sinistra C.M. Cristofani Enrico, C.M. Volta Luca, C.M.
Morelli Cristiano, C.M. Buniato Luca, C.M. Giosi Olimpio. A lato un M60A1 della 4^
Compagnia.
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Il 28/03/1983 la compagnia fu impegnata in una
manovra dimostrativa a favore del Capo di SM dell'Esercito greco. Si noti sulla canna del
cannone da 105 mm la presenza del lanciatore di artifizi fumogeni Hoffman. Questo
dispositivo fa anche parte integrante del noto sistema di simulazione MILES (Multiple
Integrated Laser Targeting System) che, prodotto dalla Loral Electro-Optical System, fu
sviluppato negli Stati Uniti nella prima metà degli anni '70 all'interno del programma
per la ricerca delle nuove procedure addestrative compiute dal CATB (Combined Arms
Training Board) avente a capo il gen. Paul Gorman. Acquisito dall'Esercito Italiano in 27
esemplari nel corso degli anni '80, il MILES è un sistema basato sull'utilizzo di un
fascio laser in grado di simulare il tiro di vari sistemi d'arma senza l'utilizzo di
munizionamento. Infatti le varie pedine dell'esercitazione (veicoli e/o uomini) utilizzano
per la simulazionedel tiro un emettitore di luce laser installato sull'armamento ed una
serie di sensori collegati ad un piccolo computer. Chiave di volta del sistema è la
possibilità, da parte del computer, di discriminare il tipo di colpo ricevuto ed i suoi
effetti sul bersaglio. In questo modo non solo si evitano situazioni nella realtà
assurde, come ad esempio l'immobilizzazione di un carro da parte di un colpo di fucile, ma
anche si riesce a stabilire se un colpo ha distrutto, immobilizzato o solo sfiorato il
bersaglio. La segnalazione degli effetti del colpo avviene tramite l'emissione di un
segnale sonoro a vari livelli d'intensità a seconda dell'effetto del colpo stesso. Nel
caso dei veicoli corazzati il sistema emette un suono di un secondo se il veicolo è stato
fatto oggetto del tiro ma mancato, tre suoni di un secondo ciascuno se il carro è stato
colpito ma non distrutto, un suono continuo se il mezzo è stato distrutto. In
quest'ultimo caso viene automaticamente acceso un lampeggiante esterno al carro,
disabilitato il suo emettitore laser e, se predisposto, acceso un fumogeno. Per simulare
gli effetti dello sparo vengono utilizzati nelle armi leggere munizioni a salve mentre per
i cannoni è stato introdotto un sistema per il lancio di artifizi fumogeni (dispositivo
Hoffman). |
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In questa immagine scattata all'interno dei
grandi capannoni adibiti a parcheggi dei carri si può vedere la maggior parte dei carri
del 10° Btg. tra cui, in primo piano, alcuni di quelli appartenenti alla 4^ Compagnia
(rettangolo rosso).
Sul carro da sinistra sono presenti il cp. Giosi, il cp. Buniato, il cp. Cristofani, il
cp. Morelli ed il carr. Speranzini. La foto fu scattata nella tarda estate del 1982.
Si noti che tutti carri della compagnia sono privi del gruppo di otto lanciafumogeni
normalmente montato sul lato sinistro della torretta. Ciò perché, contrariamente a
quanto normalmente si pensa, questo dispositivo venne montato solamente nel 1984 (fonte:
Cappellano). |
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Si parte! In colonna verso l'area addestrativa
il 20/10/82. Il capocarro del veicolo in primo piano è il c.m. Enrico Cristofani. |
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Si rienta! Dopo lo svolgimento
dell'esercitazione, finalmente si rientra alla base lungo la strada militare che poi si
immetterà direttamente nella pista appositamente costruita dall'Esercito per collegare
l'area addestrativa con i parcheggi della caserma. Sul margine destro è visibile la
strada statale che corre per un buon tratto parallela alla strada percorsa dai carri. |
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Uno delle manifestazioni più famose e ricordate
tra gli appassionati abitanti nei pressi di Pordenone erano le annuali Feste del Carrista
del 5° Corpo d'Armata che richiamavano centinaia di spettatori e consentivano, occasione
veramente unica, di osservare grandi masse di carri in movimento. Oggi purtroppo queste
occasioni non esistono più a causa delle solite ristrettezze economiche e della mancanza
di aree sufficientemente ampie. Il risultato veramente degno di elogio, è che diventa
ormai quasi impossibile osservare da vicino i carri dell'Esercito Italiano. Non è certo
un bell'esempio di rispetto da parte delle istituzioni per il cittadino che, in ogni caso,
paga le proprie tasse per permettere l'acquisto e l'esercizio di questi veicoli. Questa
immagine e la seguente furono scattate durante la Festa del Carrista svoltasi il 9 ottobre
1982. Quell'edizione è rimasta nella memoria non solo degli equipaggi che vi
parteciparono ma anche degli spettatori, a causa delle piogge torrenziali che
caratterizzarono il tempo fino a poche ore prima dell'inizio ufficiale della
manifestazione. Dato che ad essa partecipavano non meno di duecento veicoli di tutti i
tipi e dimensioni, il risultato fu che l'area all'interno della "Zappalà" si
trasformo in un orribile mare di fango pronto ad inghiottire carri, carristi e spettatori.
La foto ritrae il nostro amico poco prima dell'inizio della manifestazione con ancora
indosso la tenuta impermeabile che di lì a poca avrebbe tolto dato che il cerimoniale
richiedeva che tutti i partecipanti sfilassero con tanto di guanti bianchi ed uniforme per
i lavori sedentari (drop).
Sul carro, più indietro, è il carr. Cristiano Pessini. |
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Al perentorio ordine dato dal Comandante dello
schieramento "montate" ed al successivo "motori", tutti gli equipaggi
balzano a bordo dei loro carri, avviano i motori e, in un apparente caos di veicoli, fumo
e rumore, si schierano per dare il via allo sfilamento dei singoli reparti.
Sul carro in primo piano, alla postazione del servente, c'è il serg. magg. (ora
maresciallo maggiore) Andrea Pala mentre capocarro è il s.ten. Angelo Pomponio. |