NUOVI CARRI PER L'ESERCITO ITALIANO

Testo di Pierantonio Farina e Giacomo Stacconeddu

IL RINOCERONTE

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Il carro d'appoggio per la fanteria Leopard (noto anche come RINOCERONTE) nasce dall'esigenza espressa dall'Esercito Italiano a seguito dell'esperienza maturata in Iraq dove, nonostante il particolare profilo di missione, i reparti italiani sono stati costretti ad ingaggiare vari combattimenti in ambiente urbano contro forze irregolari dotate di numerosi lanciarazzi controcarro spalleggiabili (RPG).
In particolare le esperienza fatte hanno chiaramente dimostrato che davanti a tali avversari è necessario utilizzare veicoli corazzati che siano in grado di opporsi con efficacia all'offesa facendo affidamento sulla loro protezione passiva.
Dopo le prime esperienza, affrontate con veicoli blindati scarsi sia per numero che per capacità difensiva, nel giugno 2004 lo SME ha deciso l'invio di una Task Force composta da carri ARIETE e IFV DARDO per l'appoggio alla fanteria. Tali veicoli, impiegati con tattiche più simili a quelle della seconda guerra mondiale che a quella della guerra fredda, hanno dimostrato non solo la possibilità per i carri armati di operare in ambiente urbano ma anche di costituire un'effettiva minaccia per gli avversari delle truppe italiane.
La capacità dei carro ARIETE di attaccare qualsiasi tipo di obbiettivo presente nonché la resistenza ai colpi di RPG ha finalmente convinto lo SME che nell'ambito del combattimento urbano si deve dotare la fanteria di mezzi pesanti d'accompagnamento.
Restava aperta la discussione sulla possibilità di dotare i reparti di fanteria di un veicolo che abbia la stessa resistenza passiva di un MBT, sia altrettanto mobile e possa essere configurato per svolgere le missioni proprie dei mezzi in dotazione ai reggimenti fanteria e che i carri normalmente non svolgono.
Da questa idea nasce nell'ottobre 2005 il carro d'appoggio per la fanteria Leopard.
L'idea era quella di costruire un mezzo utilizzando componenti già in dotazione alla forza armata o di facile acquisizione sul mercato.
In particolare il carro d'appoggio per la fanteria Leopard utilizza:
1) scafo, treno di rotolamento e gruppo motopropulsore del carro Leopard 1A5 ottenuti prelevando alcuni scafi dal deposito del 2° CERIMOT di Lenta,
2) sovrastruttura in acciaio saldato dello stesso tipo utilizzato per lo scafo del carro ARIETE,
3) corazze addizionali MEXAS (Modular Expandable Armor System) simili a quelle utilizzate dai canadesi sui loro Leopard 1A4 ed aventi stesse caratteristiche balistiche delle corazze reattive ERA senza i problemi insiti nell'uso in zone urbane,
4) lama apripista utilizzata su di una versione pioniere del Leopard costruita in Germania,
5) torretta 40 mm/12.7mm UWS (Upgunned Weapons Station, già utilizzata sui veicoli anfibi AAV-7A1, Assault Amphibian Vehicle (AAV RAM/RS), dotata di un lanciagranate Mk-19 da 40 mm e di una mitragliatrice M2HB da 12,7 mm.
La torretta può essere sostituita anche da un'arma telecomandata da 30 mm.
Il carro d'appoggio per la fanteria Leopard resiste ai colpi di RPG sull'arco dei 360° e può essere velocemente riconfigurato asportando la zona centrale del cielo della sovrastruttura e sostituendo una parte della sistemazione interna. In particolare sono previste le seguenti versioni:
1) veicolo d'assalto ed accompagnamento per la fanteria: con possibilità di trasportare 6 uomini con uscita dall'alto e da un boccaporto nella zona posteriore della sovrastruttura,
2) veicolo comando ottenuto sbarcando la torretta, aumentando le dotazioni radio ed imbarcando una torretta telecomandata con mitragliatrice da 12,7 di produzione OTO.
3) veicolo portamortaio ottenuto sbarcando la torretta, togliendo il cielo della sovrastruttura ed installando il mortaio da 120 mm in dotazione ai veicoli M106,
4) veicolo ambulanza ottenuto sbarcando l'armamento, togliendo il cielo della sovrastruttura ed installando una cupola sopraelevata per aumentare lo spazio interno,
5) veicolo lanciarazzi ottenuto installando nella zona centrale del carro un lanciatore TOW (la torretta in questo caso rimane).
Oltre a queste possibilità il veicolo è dotato di 16 lanciatori Wegmann sostituibili con altrettanti Galix dotati di munizionamento anche con funzioni antiuomo.
Questi nuovi veicoli necessitano ovviamente un completo ripensamento delle tattiche d'impiego. Si pensa che il carro d'appoggio per la fanteria Leopard operi a strettissimo contatto con i carri ARIETE in plotoni composti da un minimo di due ARIETE e due RINOCERONTE fino a tre ARIETE e cinque RINOCERONTE. La possibilità di riconfigurare il veicolo (quattro ore di lavoro per una squadra di quattro uomini per passare da carro d'assalto a portamortaio) consente di variare il mix tra ARIETE e RINOCERONTE in funzione della minaccia prevista.
L'Esercito Italiano ha ordinato complessivamente 30 RINOCERONTE che saranno distribuiti entro la fine del 2010 ai nuovi reggimenti corazzati costituiti da un battaglione carri ed un battaglione di fanteria.

Per questo nuovo carro è prevista anche la possibilità di utilizzare una nuova mimetica per ambienti urbani analoga a quella studuata negli anni '80 dal British Army per i carri assegnati alla Special Armored Brigade di Berlino e successivamente ripresa da vari eserciti tra i quali quello francese e tedesco.
Tale mimetica, studiata appositamente dall'Ufficio Tecnico Territoriale (UTT) di Torino, si basa sul sistema colorimetrico CIELAB 1976 e viene applicata seguendo le normative NATO previste dalla STANAG 4422 (STAndard Nomenclature Agreement). Le percentuale di copertura scelte dall'UTT in rispetto dei limiti NATO sono 40% per il bianco 20% per ciscuno deglia ltri colori con una tolleranza per ciascun colore del 0,5% in più od in meno.
Tutte le vernici adottate sono più opache di quelle utilizzate fin ora sia per adeguarle agli standard degli altri eserciti sia perché effettivamente le seconde non davano risultati soddisfacenti in termini di occultabilità. Le vernici sono anche studiate in modo da diminuire la segnatura termica del veicolo ma non per resistere agli attacchi chimici (vernici CARC, Chemical Agent Resistant Coatings).

 

ALTRI PROGETTI: IL COGUARO

E' doveroso precisare che gli organismi tecnici avevano anche elaborato l'ipotesi di un carro pattugliatore pesante (inizialmente battezzato COGUARO) sempre basato sullo scafo del carro LEOPARD 1A5 e dotato di una casamatta di disegno simile a quella del BERGELEOPARD ma dotata di corazza maggiorata. Il carro era caratterizzato da ottima mobilità (20 cavalli/tonnellata), in grado di aprirsi la strada anche in presenza di ostacoli consistenti, trasportando sei uomini equipaggiati (o anche di più in condizioni di emergenza) con la capacità, per protezione e mobilità, di operare in condizioni di sicurezza quando ciò fosse precluso a mezzi più leggeri e meno performanti.

Si tratta quindi di un veicolo meno pesante del RINOCERONTE ed adatto a scenari a bassa intensità.

Nonostante non fossero state fatte vere ipotesi sul suo armamento è intuibile però che il COGUARO di queste dimensioni e con una profondità della casamatta così elevata potesse essere facilmente adattato all’impiego di svariati sistemi d’arma.

L'ipotesi prevedeva il recupero di tutto il complesso treno di rotolamento, motore/trasmissione e scafo inferiore e posteriore, i comandi interni, sedili, cablaggi, iposcopi e sistemi ottici, portelli e quant’altro sono gli stessi del carro originale con economie facilmente immaginabili.
Praticamente con l’eliminazione della torretta del carro LEOPARD si recuperavano circa dieci tonnellate utilizzate per una casamatta in grado di offrire buona abitabilità per due membri dell’equipaggio e per quattro (eccezionalmente sei) fanti equipaggiati che hanno accesso dalla parte superiore mediante i portelli standard a suo tempo previsti per il carro (si prevedeva però in alternativa il portello doppio installato per gli operatori del carro contraereo tedesco GEPARD che consente il passaggio anche con zaino in spalla).

Il pilota siede nella parte anteriore destra, alle sue spalle il capocarro/radiofonista/armiere. I posti singoli sono sei, tutti dotati di portello individuale e ampia visibilità, all’interno si possono prevedere altri due posti a sedere. La disposizione dei posti, non essendo legata da vincoli meccanico-strutturali, può essere variata in base alle esigenze da fronteggiare..
La protezione standard poteva, se necessario, essere incrementata mediante l’utilizzazione di pannelli in grado di coprire la parte latero-anteriore del mezzo a partire dall’altezza di mozzi del treno di rotolamento e fino alla sommità della casamatta, stesso discorso per la parte anteriore mediante lo sfruttamento degli attacchi predisposti per l’ampia lama apripista.

Subito alle spalle della casamatta, in posizione sopraelevata, era previsto una una base rotante (360°) dotata di prese di forza elettroidrauliche. Questa base è destinata a sopportare il montaggio di un braccio articolato/telescopico predisposto per l’installazione alla sommità di sistemi d’arma (armi da fuoco fino a 30/35 mm – lanciatori di missili guidati – sistemi optronici per la sorveglianza del campo di battaglia – etc); l’utilizzo di questo tipo di bracci (disponibili in commercio con lunghezze e portate variabili) avrebbe consentito il fuoco e/o l’osservazione da posizioni defilate o superando ostacoli fissi a volte insormontabili per loro natura (avrei pensato anche alla possibilità di poter depositare con precisione e sicurezza cariche destinate alla demolizione di ostacoli o edifici).

In alternativa alla base rotante era prevista l'installazione di un'articolazione idraulica avente funzionamento simile a quella impiegata sul complesso autoscarrabile ASTRA che consenta il carico/scarico dalla parte posteriore di un cassone corazzato,di convenienti dimensioni e alloggiato su una struttura scatolata di facile installazione, atta al rifornimento in ambiente ostile di eventuali avamposti. Il cassone corazzato oltre a contenere materiali avrebbe potuto essere destinato anche all’evacuazione di uomini in condizioni di assoluta emergenza.

Tutto quello che avete letto in questa pagina non appartiene a questo mondo.