Tenente
Carrista |
ALLA MEMORIA (vedi nota in calce) |
Ufficiale carrista già distintosi per capacità e valore
personale in duri combattimenti, nellimminenza di importanti operazioni chiedeva ed
otteneva il comando di una compagnia carri M/11 di formazione. Impegnato contro
preponderanti unità corazzate, con perizia e singolare audacia ne smorzava limpeto.
Ferito gravemente, rimaneva al suo posto di dovere sventando, con ardita abile manovra,
rinnovati reiterati attacchi, riuscendo, dopo sanguinosa azione, a determinare favorevole
situazione ad altre unità poste in grave inferiorità dallaggressività avversaria.
Nel proseguire dellazione, manifestatasi fase assai critica che decimava il reparto
in uomini e mezzi, rimasto con un solo mezzo anticarro, a corto di munizioni, circondato
da ogni lato e fatto segno ad incessante, violento fuoco di ogni calibro, rifiutava
sdegnosamente lintimazione di resa e persisteva nella cruenta lotta a colpi di bombe
a mano. Benché nuovamente ferito, la protraeva con indomjta virile fermezza fino
allesaurimento di ogni mezzo di offesa cadendo infine, esausto, tra i suoi valorosi
superstiti. Superbo esempio delle più elette virtù di combattente. |
Le seguenti note sono state
gentilmente inviate dall'Avv. Marco Mariano, nipote della M.O. Floriani, che ringrazio per
la collaborazione. |
Uno scatto colto in Africa Settentrionale nel 1940, in cui l'allora Ten. Marcello Floriani (ora Generale) mostra ad Italo Balbo alcuni danni subiti dai mezzi italiani a causa dei colpi inglesi.
(foto Gen. Marcello Floriani via Avv. Marco Mariano)