COMPLESSO PORTACARRI ATC 81 - pag. 1

Le foto presentate in queste pagine sono state in gran parte state fornite da Alberto, altri contributi provengono dagli archivi di Aldo Vignocchi, Michele Corsini, Claudio P. ed infine da quello del webmaster. Ringrazio pubblicamente tutti gli amici che hanno voluto contribuire a far meglio conoscere questo interessante veicolo dell'Esercito Italiano.

L'esigenza di ridurre al minimo il percorso di avvicinamento al campo di battaglia eseguito autonomamente dai carri armati, nonché la necessità di provvedere all'evacuazione dei veicoli fuori uso verso le officine, costrinse gli organismi tecnici degli eserciti a considerare l'utilizzo di appositi veicoli da trasporto ruotati. Le prime soluzioni adottate si basavano solitamente sull'adattamento di veicoli civili o sull'utilizzo di autocarri militari progettati per il trasporto pesante; ma quando il peso dei carri crebbe fino a superare le possibilità di carico sui normali autocarri esistenti, si dovette pensare a veicoli progettati espressamente per questo scopo. Il primo esercito a disporre di un numero considerevole di questi mezzi speciali fu naturalmente quello americano che, favorito dalle immense capacità dell'industria automobilistica statunitense, poté mettere in servizio in enormi quantità alcuni modelli espressamente concepiti per il ruolo portacarri. Vennero adottati i seguenti due complessi:

1) autoarticolato M25 "Dragon Wagon", composto dal trattore pesante classe 12 ton. M26 della Pacific Car & Foundry Co. e dal semirimorchio M15 della Fruehauf Trailer Co. Questo modello inizialmente rientrante nella classe 40 ton. fu poi potenziato con la versione M25A1 (trattore M26A1 e semirimorchio M15A1) che venne omologata per la classe 45 ton.

Trasporto carri M25A1 "Dragon Wagon"

foto: Fabrizio Esposito

2) complesso M19, composto dal trattore pesante classe 12 ton. M20 della Diamond T Co. (modello T981) e dal rimorchio M9 della Rogers Co. Il complesso era omologato per la classe 45 ton.

 

Trattore Diamond T981

rimorchio Rogers M9

Dopo la guerra questi veicoli entrarono in servizio anche nel rinato Esercito Italiano dove vi rimasero fino agli anni settanta. In quel periodo era ormai chiaro come si dovesse procedere velocemente alla loro sostituzione sia perché di ormai difficile manutenzione, sia perché i nuovi carri adottati dall'Esercito Italiano (M60A1 e Leopard) avevano un peso tale da superare abbondantemente le loro capacità di carico. Non si dimentichi inoltre che il complesso M25A1 oltrepassava tutti i limiti ammissibili per le strade esistenti avendo un carico massimo gravante su ciascun asse posteriore del trattore superiore ai 17.500 kg.

Le caratteristiche principali richieste al nuovo portacarri erano:
- capacità di trasporto di 50.000 kg senza limitazioni di velocità;
- classe pontiera 80 tonnellate (con veicolo a pieno carico ovvero saturato con un carro M60A1);
- mobilità fuoristrada sufficiente ad impegnare piste sterrate, capacità di guado di 1,20 ml senza preparazione e raggio d'azione non inferiore a 400 km;
- completa autonomia nel carico/scarico di veicoli immobilizzati e di carri senza cingoli;
- sagoma facilmente riducibile per il trasporto ferroviario secondo la sagoma standard italiana;

COMPLESSO PORTACARRI ATC 81 COMPLESSO PORTACARRI ATC 81
COMPLESSO PORTACARRI ATC 81 foto A. Vignocchi
Foto A. Vignocchi
Alcune immagini del complesso portacarri ATC-81 con a bordo un carro Leopard 1A2 ed un carro M60A1

 

Il bando di gara, emesso nel 1977, venne vinto dalla FIAT/IVECO che presentò il complesso costituito dal trattore a tre assi 320 PTM 45 6x6 (progetto FIAT 6623.G 30023.00) e dal semirimorchio a quattro assi TCS 50 BO della Ditta Bartoletti di Forlì. L'autoarticolato venne omologato nel 1981 con la sigla ATC 81.

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Nelle prossime pagine la descrizione del portacarri ATC 81 attraverso le sue immagini