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Un M7 Priest in
servizio in uno dei reparti di artiglieria semovente inquadrati nell'Ariete. Si noti in
questa e nelle altre foto la particolare insegna divisionale dipinta sulla prua dei
veicoli. |
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Anche sulle
autovetture in dotazione veniva apposto il distintivo divisionale. |
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Una FIAT AR 55. |
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L'allora Sergente
Vignocchi vicino ad uno Sherman. |
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Le Jeep americane
rimasero in servizio per molti anni dopo la guerra prima di essere totalmente sostituite
dalle FIAT AR 55 e 59. Si notino le caratteristiche porte laterali applicate dalle
Officine Riparazione Esercito per cercare di migliorare la funzionalità del mezzo. Queste
officine ricondizionarono moltissimi di questi veicoli venendo addirittura a costituire un
modello apposito noto come Jeep OARE. |
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L'Ariete, così come altri
grandi unità dell'Esercito, aveva in dotazione alcuni veicoli Piper per l'osservazione
aerea dei tiri dell'artiglieria. Qui ne vediamo uno che, contrariamente a quanto si
potrebbe immaginare e nonostante vesta le insegne divisionali, porta l'immatricolazione
civile. |
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I reparti esploranti
erano dotati dell'autoblinda americana M8 Greyhound, anch'essa residuato bellico. |
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Da una pubblicazione
dell'epoca il tiro di una batteria di semoventi M7 Priest. Si notino le dimensioni delle
insegne di batteria. |
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Schieramento di carri
M47 in attesa di essere passati in rivista mentre vengono sorvolati da un aereo Piper. |
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Ancora da una pubblicazione
degli anni '50, lo schieramento dei carri della neocostituita Brigata Corazzata Ariete in
occasione della consegna delle Bandiere di Guerra ai reparti che la componevano. I veicoli
sono tutti degli Sherman ceduti all'Esercito Italiano dalle truppe inglesi. Si riconosce
facilmente dalla lunga canna del pezzo da 17 libbre, la versione Firefly ottimizzata per
la lotta controcarro. Si noti che le insegne di compagnia sono dipinte sullo scafo
anziché sulla torretta come solitamente avviene nei reparti carristi italiani. |